Facciata e Loggiato

Ultimo aggiornamento: 14/04/2023 14:26

Progettata dal Bernardo Buontalenti, la facciata fu realizzata dal suo allievo Giulio Parigi a partire dal 1611. Nel corso dei successivi secoli sarà oggetto di diversi lavori di restauro e ampliamento, per essere definitivamente terminata come la si può ammirare oggi solo nel 1960.

Le arcate del loggiato sono abbellite da una serie di busti in marmo bianco, di diversa provenienza e di diverse epoche, raffiguranti i granduchi di Toscana:  troneggia sotto il balcone centrale il busto di Ferdinando II de’ Medici.

Alternati ai busti dei granduchi, è possibile ammirare mensoloni con protomi leonine e il simbolo dell’ospedale: la stampella.
ll loggiato è invece arricchito da un ciclo di affreschi dedicati alle “Storie della vita di Cristo” realizzati da Antonio Circignani detto il Pomarancio, tra il 1613 e il 1615, su commissione dello spedalingo Barnaba degli Oddi.

Le originali lunette affrescate sono state strappate e successivamente riposizionate a seguito del restauro su supporto artificiale in masonite. Sebbene il ciclo fosse originariamente composto da sei affreschi, oggi ne rimangono cinque: quattro sono attribuiti al Pomarancio, mentre la scena dell’Annunciazione è stata attribuita a Federico Zuccari.

Si possono vedere rappresentati, da destra verso sinistra, gli episodi de L’annunciazioneLa Natività, L’adorazione dei MagiLa strage degli innocentiCristo tra i dottori.

L’Annunciazione racconta l’incontro tra Maria e l’Arcangelo Gabriele, visibile nella parte inferiore dell’affresco. Questa scena, dai toni calmi e statici, ripropone uno spaccato di vita quotidiana del tempo, che contrasta con l’avvolgente dinamismo della parte superiore, raffigurante degli angeli musici.

La lunetta della Natività è un vero e proprio esempio di notturno, tuttavia non dovette riscuotere molto successo a Firenze dato che non era in uso questo tipo di immaginario pittorico. Ad ogni modo, i contrasti di luce tra sfondo e scena principale riescono ad evidenziare l’importanza del tema.

Nell’Adorazione dei Magi si nota la formazione variegata del Pomarancio: al clima e ai modi pacati della tradizione romana, unisce la tecnica disegnativa e l’interesse per la moda tipici della pittura fiorentina. Sulla sinistra, due giovani in abiti seicenteschi includono lo spettatore con lo sguardo.

La Strage degli Innocenti è la scena più dinamica e concitata del ciclo. Il pittore segue i modelli classicheggianti della composizione tardo Cinquecentesca romana, discostandosi però dalla teatralità e dall’espressività fiorentina. Nonostante ciò, la resa dei corpi feriti degli infanti è molto realistica e d’impatto.

Nell’ultima lunetta rimanente troviamo l’episodio evangelico di Cristo tra i dottori. All’interno del Tempio di Gerusalemme, il dodicenne Gesù è raffigurato (sulla destra) intento a discutere con i Dottori della Legge, i quali rimangono sconvolti dalla sua sapienza delle Scritture in così giovane età.

Infine, è risaputo che la sesta lunetta raffigurava lo spedalingo degli Oddi nel momento della consegna del progetto del loggiato a Cosimo I de’ Medici. Purtroppo, fu distrutta nel 1657 a seguito della costruzione della nuova corsia delle donne.

Prosegui all’ingresso

Torna alla mappa!

TAG
arte
affresco
Spedalinghi
Correlazioni