La leggenda del Laurus nobilis nel Chiostro delle Medicherie di Santa Maria Nuova
Nel Chiostro delle Medicherie dell’ospedale di Santa Maria Nuova sono conservate moltissime piante medicinali – e non solo – a testimonianza delle loro antiche funzioni. Tra queste si erge l’Alloro, simbolo di vittoria e di pace in molte culture, oltre che essere stata considerata nel Medioevo una pianta dai poteri divinatori. Ma le leggende legate al Laurus nobilis provengono in realtà da molto lontano… dall’antica Grecia, infatti lo ritroviamo nel mito di Apollo e Dafne.
Dafne era figlia di Gea e del fiume Peneo e faceva parte delle Naiadi, ninfe dei ruscelli d’acqua a cui venivano attribuite facoltà guaritrici e profetiche. Era conosciuta per la sua incredibile bellezza, motivo per il quale Apollo se ne invaghì perdutamente. Il capriccio amoroso venne scatenato dalla rivalsa del dio Eros nei confronti di Apollo, che aveva osato burlarsi di lui, e purtroppo le conseguenze del loro litigio ricaddero tragicamente sul destino della ninfa.
Il mito racconta che Il dio dell’amore scagliò due frecce alle rispettive divinità: Dafne venne colpita da una freccia respingente, mentre Apollo da un dardo d’amore. Da quel momento in poi , Apollo iniziò a vagare senza sosta nei boschi, alla disperata ricerca di Dafne, mentre questa, ripudiandone l’interesse, scappava inorridita da lui.
Purtroppo la ritrosia della ninfa suscitava maggior ardore nel cuore di Apollo – al contrario di quello che dovrebbe essere- tanto che, un giorno, riuscì a raggiungerla nella sua corsa sfrenata e la bloccò, senza darle via di scampo. Allora Dafne, disperata, implorò la madre Gea di aiutarla a fuggire dalle grinfie del Dio e questa, presa da compassione, ,la trasformò in un Lauro, una pianta d’alloro. La metamorfosi avvenne sotto gli occhi di Apollo, che, tormentato dal suo amore mai più raggiungibile, iniziò ad abbracciarne il tronco decretando che sarebbe diventato per sempre il suo simbolo: “ Poiché tu non puoi essere mia sposa, sarai almeno l’albero mio: di te sempre, o lauro, saranno ornati i miei capelli, la mia cetra, la mia faretra.”
Il nome Lauro deriva per l’appunto da Dafne e la pianta d’alloro divenne sacra al suo culto e segno di gloria e conoscenza da poggiare sul capo dei vincitori e dei sapienti.
Non solo, questo tipo di sempreverde viene definito “omnimorbia” poiché possiede proprietà benefiche per il corpo e viene usato contro diversi tipi di infezioni, in memoria degli antichi benefici legati alle Naiadi. Inoltre, l’alloro veniva bruciato e respirato perché si riteneva che avesse proprietà benefiche per la purificazione dell’aria e dei polmoni.
Apollo and Daphne, John William Waterhouse, 1908, Collezione Privata