La Biblioteca di Santa Maria Nuova

Un tesoro con più di 30000 volumi

Ultimo aggiornamento: 10/10/2018 12:47

Nel 1679 nell'ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze nacque una delle più antiche e ricche biblioteche di medicina d'Italia. Si decise di raggruppare tutti i testi sparsi nei vari reparti in un unico locale al piano nobile. La biblioteca si ampliò grazie alle numerose donazioni da parte di personaggi famosi. Uno dei quali fu Scipione Ammirato, il quale donò alla biblioteca dell'ospedale il suo manoscritto autografo intitolato Istorie Fiorentine. Un altro fu Vincenzo Viviani, che divenne famoso per essere stato assistente e biografo del grande Galileo Galilei, che lasciò alla sua morte la sua raccolta personale di libri alla biblioteca dell'ospedale. Una personalità di spicco del Settecento che frequentò la biblioteca dell'ospedale fu Antonio Cocchi, che donò alla biblioteca la sua notevole raccolta personale di libri a stampa e manoscritti, tra cui la Magliabechiana e i 103 quaderni delle sue Effemeridi. Tra i personaggi di spicco che volevamo ricordare vi è Ferdinando Zannetti, maestro di anatomia. Intraprese inoltre il ruolo di chirurgo durante la Prima Guerra d'Indipendenza dove fu incaricato di estrarre la famigerata pallottola dalla gamba di Garibaldi. In merito a questo episodio i documenti del fondo Zannetti rivestono un forte interesse storico, per esempio in merito al ruolo svolto dai medici e dai farmacisti toscani nel Risorgimento italiano.
La biblioteca fu anche importante perchè almeno dal 1839 si riuniva il Collegio Medico di Firenze, di cui ancora oggi abbiamo molte testimonianze, come i registri manoscritti che a partire dal 1560 riportano le assegnazioni delle licenze necessarie per svolgere la professione di medico. Recentemente si è trovata una testimonianza riguardante gli studi di genere nella medicina: nella filza del 13 settembre del 1788 si legge della prima volta in cui si concede la licenza di chirurgo ad una donna, Maria Petrocini, moglie di un importante chirurgo. In seguito a questo fatto non mancarono prese di posizione misogine e discriminatorie.