La storia di Maria Maddalena e della sua redenzione
Il 22 luglio la chiesa cattolica festeggia Maria Maddalena, una delle figure più emblematiche della storia del cristianesimo. Ma chi era Maria Maddalena?
Si racconta che fu una delle discepole più devote e importanti di Gesù. I testi sacri la identificano in due figure femminili ben distinte: la prima, in quella di Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro, l’uomo resuscitato da Gesù nell’episodio raccontato nel Vangelo di Giovanni; la seconda invece in quella di Maria Egiziaca, un’ex prostituta redenta famosa per aver unto con balsamo e profumi preziosi i piedi del Figlio di Dio, evento narrato nel Vangelo di Luca.
Persino l‘origine del nome è incerto: si presume che il nome “Maddalena” sia una traslitterazione di “Magdala”, cittadella situata sulla sponda del Lago Tiberiade – per quanto alcuni storici dubitino l’esistenza di questo luogo – oppure derivi dall’ebraico migdal che significa Torre, a sottolineare l’importanza e il sostengo che dette all’interno della comunità dei discepoli.
A prescindere dalle sue origini, Maria Maddalena viene ricordata nel Vangelo di Giovanni come colei che assistete al miracolo della resurrezione di Gesù dopo la sua crocefissione, divenendo la prima testimone del mistero della fede. La sua figura è centrale per la storia della cristianità, tanto da essere riconosciuta come “l’apostola degli apostoli”. Una leggenda medievale attesta che, dopo la morte di Cristo, trascorse l’ultimo periodo della sua vita in eremitaggio nel deserto. Nella storia dell’arte questa iconografia è particolarmente apprezzata e infatti ne troviamo diverse rappresentazioni.
All’interno del percorso museale dell’ospedale Santa Maria Nuova è possibile ammirare due oli su tela ritraenti la Maddalena nel suo periodo di penitenza, dipinte rispettivamente da Simone Pignoni e da Bartolomeo Guidobono. Entrambe sono rappresentate all’interno di una grotta rocciosa, avvolte in un sontuoso manto blu e vicino ad un teschio – simbolo universale di vanitas – ma sono state raffigurate dagli artisti in atteggiamenti diametralmente opposti: quella del Pignoni è estremamente enfatica e seducente, mentre quella del Guidobono risulta più composta e casta, in quanto quest’ultimo in vita fu un prete. Interessante constatare come il vissuto e gli ideali dei pittori influenzino l’ interpretazioni dei temi sacri.