Le pietre preziose, un medicinale ambito degli artisti

L’antica spezieria di Santa Maria Nuova era frequentata sia da medici che da artisti

Ultimo aggiornamento: 26/07/2022 09:53

Sin dal 1339 molti artisti frequentavano l’Ospedale di Santa Maria Nuova. Infatti, al suo interno era stata organizzata l’Accademia della Compagnia di San Luca, primo nucleo dell’Accademia delle Arti del Disegno. Come mai gli artisti scelsero questo luogo come sede? L’ospedale era dotato di una spezieria, una vera e propria antenata di un laboratorio farmaceutico contenente erbe aromatiche, spezie, ingredienti di derivazioni animale e pietre preziose. Qui gli artisti potevano reperire le materie prime necessarie anche alle loro attività.
 
Proprio perché la spezieria era frequentata sia dai medici che dai pittori, quest’ultimi erano inseriti nell’Arte dei Medici e Speziali. A Firenze, dal XII secolo, si costituiscono le corporazioni delle Arti e Mestieri, che riunivano in categorie professionali i lavoratori. Le più note erano l’Arte del Cambio, di cui facevano parte i Medici e i Portinari, e l’Arte della Seta, di cui faceva parte la famiglia Vespucci.
 
Tra i vari ingredienti utili sia ai medici che ai pittori compaiono le pietre preziose.
 
I nostri antenati ritenevano che un materiale pregiato ed esotico non potesse che avere proprietà miracolose, quindi i medici polverizzavano i minerali per somministrarli ai pazienti come un vero e proprio medicinale. Essendo assai costoso, però, veniva prescritto solo a personaggi di spicco della società del tempo: ad esempio, Lorenzo il Magnifico, malato di gotta da tempo, morì più velocemente a causa di questo trattamento.
 
Invece, gli artisti utilizzavano le pietre preziose per ottenere i pigmenti. Oggi come allora, una delle pietre più ricercate e più costose è il lapislazzuli, dal quale è possibile ottenere la tonalità del Blu oltremare. Poiché veniva estratto dall’Oriente e dal vicino Oriente (Siria, Palestina, Egitto) per essere poi importato in Europa, questa particolare tonalità è stata denominata “oltremare”.
 

All’interno del percorso museale dell'Ospedale di Santa Maria Nuova possiamo ammirare l’utilizzo che Simone Pignoni ne ha fatto nella raffigurazione della Maddalena penitente. Immersa in un paesaggio roccioso, la vediamo genuflessa a terra e solo in parte coperta da un panneggio blu oltremare. Nel corso della storia dell’arte questo colore ha assunto molteplici significati: in questo caso è un richiamo alla dimensione celeste e divina, tipicamente utilizzato per le vesti della Vergine Maria.
 

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