Le spezie, un medicinale squisito

Ingredienti utilizzati sin dall’antichità in medicina e in cucina

Ultimo aggiornamento: 20/01/2022 13:57

Le spezie che così spesso utilizziamo nelle nostre ricette, in realtà, provengono da molto lontano. Sin dall’antichità i popoli mediterranei le hanno importate dall’India, dall’Asia e dai Paesi tropicali. Si tratta di foglie, fiori, frutti, semi, radici e cortecce, che in seguito alla loro lavorazione assumono forme diverse per la consumazione, come infusi, oli essenziali, distillati e polveri.  
Venivano utilizzate in vari ambiti della vita quotidiana: per onorare le divinità, per profumare i cosmetici oppure per ottenere coloranti (ad esempio, dalla curcuma e dallo zafferano si ottengono varie tonalità di giallo-arancio). Inoltre, allora come oggi, erano impiegate in cucina, per conservare e insaporire i cibi, e in medicina come rimedi naturali.

Queste sostanze derivano dalle antiche culture mediche dell’Oriente. Compaiono nell’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana che risale a cinquemila anni fa, e sono citate sia nel trattato medico cinese di Shen Nung, databile al 2700 a.C., sia nella Bibbia.
Dalla medicina orientale, le spezie giungono in quelle che possiamo identificare come le antenate delle farmacie occidentali, le Spezierie. Erano botteghe dove il medico speziale preparava e vendeva pozioni, profumi ed unguenti a base di minerali, di erbe o di ingredienti di derivazione animale con lo scopo di curare i malanni dell’epoca.

Col passare del tempo divennero anche un ingrediente molto presente nelle cucine, ma solamente in quelle delle famiglie più agiate. Infatti, il loro costo era così elevato che poterle comprare era considerato uno status symbol e, addirittura, nelle trattative commerciali capitava che le più preziose fossero utilizzate come moneta di scambio.
Le famiglie meno abbienti le sostituivano con erbe aromatiche, come la salvia, il timo, la maggiorana e l’anice. Tuttavia nel corso del Cinquecento con l’estrema diffusione delle spezie nei mercati occidentali, il loro valore diminuì drasticamente: non erano più considerate ricercate e di moda ora che erano facilmente reperibili. È da allora che le spezie vennero ridotte solamente ad un condimento sporadico nelle nostre ricette.  
 

Ma quali sono nello specifico le proprietà che rendono le spezie così particolari?

Per quanto riguarda l’alimentazione, le spezie rendono i cibi più saporiti ed aiutano il nostro organismo nella digestione e nell’assorbimento dei pasti. Pur non avendo un valore nutrizionale di per sé, la loro importanza risiede proprio nell’aiutarci ad assimilare i nutrienti degli altri cibi.

Anche nella cucina italiana sono utilizzate molte spezie, ma la più presente nei nostri pasti è il pepe nero: lo mettiamo sulla carne, sul pesce, nelle insalate, sulla pasta e, addirittura, sulla frutta! Non tutti sanno, ad esempio, che è un ottimo condimento assieme all’aceto balsamico per le fragole con il crescione.

Dal punto di vista medico, oggi abbiamo conferma dell’antica concezione delle spezie come farmaci naturali: possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, sono utilizzate nella prevenzione di malattie neurodegenerative e cerebrali, ed è ancora in fase di studio il loro ruolo nella prevenzione dei tumori.

Tornando a parlare del pepe nero, ciò che lo rende terapeutico è la presenza della piperina. È stato riscontrato come questa favorisca nelle malattie metaboliche l’attività antiossidante, riducendo il livello dei trigliceridi. Inoltre, è capace di abbassare la pressione arteriosa e, essendo un antinfiammatorio, diminuisce la proliferazione delle cellule tumorali.
 

BIBLIOGRAFIA
Firenze Informa. Storia, tradizioni e cultura, a cura, Antico Ricettario Medievale: a tavola con i fiorentini del Trecento, 2018, Edizione C.S.S., Firenze.
R. Benelli, S. Capecchi, Le Spezie per la Salute, LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione di Prato.

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