
Un tema iconografico ricorrente nei nostri ospedali storici
Nel Vangelo di Giovanni si racconta che un giorno Gesù passò di lì proprio durante la benedizione dell’Arcangelo e notò un uomo disteso a terra su un lettuccio che non tentava neanche di raggiungere la piscina. Conversando assieme, quest’ultimo gli raccontò di essere paralizzato e che, in tutti quegli anni di malattia, nessuno l’aveva mai aiutato ad avvicinarsi all’acqua miracolosa. Gesù decise, dunque, di compiere lui stesso il miracolo permettendogli di tornare a camminare.
Poiché il miracolo di Gesù alla piscina probatica è un episodio di guarigione fisica, molto probabilmente era considerato un tema molto adatto al contesto ospedaliero. Infatti, lo troviamo in vari ospedali storici appartenenti al patrimonio storico-artistico dell’Azienda USL Toscana Centro. Nella Chiesa di Sant’Egidio, fulcro religioso dell’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, l’altare della Cappella Milanesi è decorato dalla tela La Probatica Piscina di Betsaida realizzata da Giovanni Battista Paggi nel 1592. Lo stesso tema iconografico si trova anche nell’atrio dell’Ospedale vecchio di San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti: infatti, la volta che sormonta la scenografica scalinata d’ingresso fu affrescata da Vincenzo Meucci e Rinaldo Botti nel 1735 circa.
Infine, anche a Prato è possibile trovare una rappresentazione della probatica piscina: tra il 1696 e il 1700, l’Ospedale Misericordia e Dolce commissionò ad Alessandro Gherardini la realizzazione di una pala d’altare che decorasse il Pellegrinaio maschile, ovvero la corsia ospedaliera.
Queste bellissime raffigurazioni sono ancora visibili nelle loro collocazioni originali e possono essere ammirate durante le visite guidate organizzate dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus.