
Come tenere pulito un ospedale nell’antichità
Nel passato, si sa, i cattivi odori la facevano da padroni. Ci si lavava poco e male, convinti che le eccessive abluzioni nuocessero addirittura alla salute e la discutibile efficacia delle sostanze deodoranti a disposizione faceva il resto. Risultato era società maleodorante che, all’interno delle classi più agiate, tentava di risolvere il problema coprendo il cattivo odore con il profumo.
Prima di pensare a distillati, ungenti profumati e preziose boccette, dobbiamo pensare al profumo, nella sua matrice primitiva, come al risultato di essenze bruciate. La parola profumo, derivato da fumo, indicava infatti perlopiù il suffumigio di sostanze odorose ed è in questa veste che lo ritroviamo presente anche all’interno degli ospedali. Se la società antica puzzava, immaginatevi la società malata. Gli ospedali erano dunque luoghi di terribili miasmi, che si tentava di espellere arieggiando i luoghi di degenza (da qui la realizzazione di finestre alte all’interno delle corsie, nella convinzione che l’aria infetta salisse verso l’alto).
L’altra arma contro il cattivo odore era naturalmente l’igiene dei luoghi, che si tentava di garantire con procedimenti meccanici, spazzando, spazzolando con forza le superfici e imbiancando a calce le pareti. Molto meno attraverso l’acqua e i detergenti, poiché naturalmente non esistevano detersivi efficaci come oggi. Ecco allora che si sopperiva con i profumi.
Il Regolamento del Regio Ospedale di Santa Maria Nuova risalente al 1783 attesta che all’interno della spezieria dell’ospedale venivano prodotti aromatici pout pourri ed essenze odorose, che venivano bruciate direttamente all’interno delle corsie su piccoli bracieri.
Tra le essenze utilizzate a questo scopo il ginepro, arbusto sempreverde della famiglia delle Cupressaceae, le cui bacche, fortemente aromatiche, erano l’ingrediente principale tra le essenze profumate da bruciare.
Qualcosa più di un’intuizione: oltre alla profumazione intensa, al ginepro si attribuiscono effetti antimicrobici ed antimicotici, l’efficacia per le malattie respiratorie e per la sedazione della tosse.