Il percorso museale prosegue nel Chiostro delle Ossa, che deve il suo nome alla funzione cimiteriale a cui il piccolo cortile porticato fu adibito sin dal momento della fondazione dell’Ospedale.
Nel 1656 a seguito della decisione presa dallo spedalingo Ludovico Serristori di commissionare la costruzione della nuova corsia delle donne, il cimitero fu trasferito sul lato dell’ospedale che si affaccia in Via degli Alfani. Tale scelta fu dettata da motivi igienici dato che la corsia, progettata da Giovan Battista Pieratti, avrebbe occupato parte dell’area del chiostro.
L’area sarà tuttavia bonificata solo nel XVIII secolo, a seguito della relazione redatta nel 1742 da Antonio Cocchi, dalla quale si evinceva il sostanziale danno di inquinamento atmosferico e delle acque dell’ospedale dovuto alla concentrazione di più di quattrocento salme mal conservate.
Nel 1873 il cortile fu infine riconvertito in Pantheon della memoria con la realizzazione del Mausoleo funebre del conte Angiolo Orlando Galli Tassi (1792-1863), ultimo grande storico benefattore di Santa Maria Nuova. Il Conte, morto senza eredi, decise infatti di devolvere gran parte dei suoi beni all’Ospedale.
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Il lascito ammontava addirittura ad un milione delle vecchie lire per ciascuna delle 35 strutture sanitarie all’epoca gestite da Santa Maria Nuova. E sarà proprio grazie a tale lascito che fu possibile acquisire nel XIX secolo il convento di Santa Maria degli Angeli, l’Ospedale degli Innocenti e nel primo Novecento avviare la costruzione dei primi padiglioni di Careggi.