La storia dell’Arcangelo Raffaele

il santo patrono della salute e dell’amore

Ultimo aggiornamento: 28/09/2023 15:15

Il 29 settembre il calendario liturgico cristiano festeggia gli Arcangeli San Raffaele, San Michele e San Gabriele.  Per tanto tempo questa giornata è stata dedicata solo ed esclusivamente a San Raffaele, fino a quando Papa Benedetto XV decise di spostare le celebrazioni al 24 Ottobre. 

L’Arcangelo Raffaele compare in diverse narrazioni bibliche – come per esempio nell’episodio di guarigione di un paralitico alla Piscina Probatica di Gerusalemme-  e nel Libro di Tobia dell’Antico Testamento. La religione cattolica riconosce l’importanza del testo, mentre quella ebraica lo considera apocrifo.  Ma di che parla questo libro? Al suo interno vengono narrate le vicende di un uomo ebreo di nome Tobi, vissuto tra il VIII-VII secolo a.C., e di suo figlio Tobiolo (o Tobia).  

Si racconta che Tobi, reso cieco per colpa di una malattia incurabile, chiese al figlio Tobiolo di intraprendere un lungo viaggio verso la Media, per riscuotere dieci denari d’argento che aveva lasciato in deposito da un parente lontano di nome Gabeal. Tobi pregò intensamente Dio affinché vegliasse su suo figlio e lo proteggesse dalle possibili insidie nascoste lungo il tragitto. Non molto lontano da loro, ad Ecbatana, una triste vicenda andava consumandosi: Sara, una giovane donna anch’essa imparentata alla lontana con la famiglia di Tobi, era stata posseduta dal demone Asmodeus. La malignità induceva Sara a compiere omicidi efferati, e difatti aveva ucciso ben sette promessi sposi durante la prima notte di nozze. La giovane , attanagliata dalla disperazione, era decisa a togliersi la vita… Ma presa da un ultimo slancio di speranza si rivolse a Dio, implorandolo di salvarla dal male che la possedeva. 

Dio ascoltò le preghiere di Tobi e di Sara e decise di mandare in aiuto l’Arcangelo Raffaele sotto mentite spoglie.  Mentre era in viaggio Tobiolo incontrò uno strano signore che bonariamente si propose come sua guida e, di buon grado, accettò la sua compagnia. Ad un certo punto giunsero lungo i pressi del fiume Tigri e Tobiolo venne aggredito da un grosso pesce; allora l’Arcangelo gli consigliò di uccidere la bestia, poiché al suo interno avrebbe trovato i rimedi per la malattia del padre e per proteggersi dal possibile incontro con un demone. Ne estrasse dunque il fiele e il cuore. Ad Ecbatana Tobiolo venne a conoscenza della triste storia di Sara. Il timore del suo incontro però si tramutò ben presto in qualcos’altro, poiché alla sua vista se ne innamorò perdutamente. Allora l’Arcangelo Raffaele consigliò al giovane di farle mangiare il cuore del pesce, poiché era un amuleto potente contro le malvagità e difatti la maledizione della donna venne spezzata per sempre. Sara e Tobiolo si innamorarono, si sposarono, e dopo aver riscosso la somma di denaro richiesta da Tobi , fecero tutti ritorno a casa. Una volta giunti alla dimora, Raffaele consigliò a Tobiolo di spalmare sugli occhi del padre il fiele estratto dal corpo del pesce, date le sue proprietà benefiche, e così l’uomo tornò a vedere. Questa storia , di impronta fiabesca, si conclude con la rivelazione della guida misteriosa: non era altresì che l’Arcangelo Raffaele, mandato da Dio per proteggere entrambi i giovani, salvare Sara dal demone Asmodeus e Tobi dalla cecità , tutto grazie al pesce miracoloso sconfitto da Tobiolo.  

L’Arcangelo Raffaele è infatti considerato il santo protettore della salute, dei viaggiatori, dei giovani, dei farmacisti e dell’amore.

 

Filippino Lippi, Tobia e l’angelo, 1472 National Gallery di Washington.

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