L’arte del disegno a Santa Maria Nuova

Ultimo aggiornamento: 26/04/2024 10:49

L’antico ospedale di Santa Maria Nuova non solo era frequentato da medici, infermieri e pazienti… ma anche da tanti artisti!

Nel 1339 la Compagnia di San Luca, nucleo iniziale della futura Accademia dell’Arte del Disegno, trovò la sua prima sede ne  “[…] la Cappella maggiore ch’è oggi nello Spedale”. A causa delle trasformazioni architettoniche avvenute nei secoli, tuttavia, è molto difficile ad oggi individuare se si trattasse della cappella maggiore della Chiesa di Sant’Egidio o della cappella all’interno della corsia ospedaliera. La compagnia era intitolata a San Luca, l’evangelista a cui è attribuito il primo ritratto della Madonna.

Questa convivenza risulta molto strana agli occhi della modernità, ma al tempo non lo era per niente: la compagnia era un raggruppamento dell’Arte dei Medici e Speziali, di cui gli artisti facevano parte in quanto assidui frequentatori delle spezierie, dove si rifornivano del materiale utile alla realizzazione delle loro opere.

Dopo vari trasferimenti in diversi ambienti del nosocomio durante i secoli, finalmente nel 1563 la Compagnia venne rifondata quale Accademia e Compagnia del Disegno e la sede fu spostata in luoghi cittadini.

Nel XVI secolo, un grande disegnatore trascorse molto tempo negli ambienti di Santa Maria Nuova.

Leonardo da Vinci frequentò l’ospedale sicuramente tra il 1502 e il 1508, dove eseguì “non meno di 30 notomie di mascoli e femmine d’ogni età” e strinse amicizia con Antonio Benivieni, oggi indicato quale fondatore dello studio anatomico a Firenze.

Non era una novità che gli artisti frequentassero Santa Maria Nuova per studiare i sistemi miologico e venoso direttamente sul corpo di pazienti defunti: questi studi risultavano estremamente utili per la raffigurazione pittorica o scultorea, e spesso andavano anche a corredare i manuali di medicina del tempo. Nella bottega del maestro Andrea del Verrocchio, Leonardo aveva già appreso la morfologia umana, ma in questi studi dal vero andava ricercando “l’uso, l’uffizio ed il giovamento” di ogni componente della complessa macchina che è il corpo umano.

Nei suoi disegni, le strutture anatomiche sono studiate da diversi punti di vista seguendo diligentemente le regole della prospettiva e l’uso del chiaroscuro: realizzò degli “esplosi” per illustrare come le diverse componenti – muscoli, tendini e ossa – riescano ad interagire e funzionare insieme; oppure illustrò le asportazioni di strati in modo da arrivare ad esporre le strutture più profonde.

Ad oggi non si sa bene in quale ambiente dell’ospedale fiorentino Leonardo abbia eseguito le sue dissezioni anatomiche. Tuttavia, nei sotterranei dell’ospedale sono presenti delle vasche di pietra arenaria che la leggenda vuole utilizzate dal grande artista per dissezionare i cadaveri. In realtà, questa ipotesi è molto discussa.

TAG
arte
Leonardo da Vinci
storia
ospedali storici
ospedale Santa Maria Nuova